Menu principale:
LA STORIA DEI FRIGERIO
Ercole Frigerio è nato nel 1907 ad Albiate, paese della provincia Brianzola che come molti altri gravita attorno alle attività di Arcore, prima fra tutte la Gilera. Comincia la sua avventura con la casa di Arcore come meccanico diventando poi un ottimo collaudatore: questo è il primo passo che lo porta verso la carriera di corridore ufficiale della Casa .
In questi anni infatti, non esistono ingaggi, contratti o retribuzioni milionarie come oggi. Le Case ricercano nel loro organico i propri corridori che, continuando a percepire il modesto stipendio da operaio, danno il loro meglio nelle gare e ricevono in cambio un premio speciale a fine anno.
Le prime gare di Ercole Frigerio sono nella specialità di regolarità, ottimo scuola da cui Frigerio impara insegnamenti preziosi prima di passare nel 1938 alla velocità.
Inizia a correre con la “otto bulloni” Gilera di 500 cc con risultati abbastanza soddisfacenti. La guerra è però alle porte e sarà lei la protagonista degli anni successivi e non le competizioni motociclistiche.
Nel 1946 Ercole Frigerio ormai non più ragazzo ricomincia a gareggiare, ma con i sidecar: naturalmente Gilera. In sella alla Saturno la coppia Frigerio - Magri ottiene subito ottimi piazzamenti.
Nel 1947 arrivarono le prime vittorie ottenute sia in Italia che all’estero.
L’anno successivo conquistano il primo titolo di campioni Italiani e incominciano ad essere conosciuti in campo internazionale.
Nel 1949 Ercole è ancora una volta campione d’Italia con il passeggero Dobelli che ha sostituito Magri.
La stessa coppia partecipa al campionato Mondiale a Berna giungendo seconda dietro al grande Eric Oliver che dominerà per molti anni la classe sidecar con la sua Norton.
Nello stesso anno la Casa di Arcore sostituisce la Saturno con una vecchia quattro cilindri più veloce e più potente, ma meno maneggevole.
Nonostante questo, al Gran Premio di Monza, Ercole Frigerio con Ricotti conquistano il podio dopo un entusiasmante testa a testa con Oliver.
La Casa di Arcore affida a Ercole Frigerio la monocilindrica per le gare nazionali e la quattro cilindri per le gare internazionali, così nel 1950 con la Saturno vince il campionato Italiano.
I due anni successivi sono caratterizzati da sfide sempre più appassionanti e spettacolari tra i due campioni Oliver e Frigerio.
Tra i due il favorito è quasi sempre Oliver, ma nel ‘51 anche Frigerio riesce a vincere a Berna.
Nel 1952 Frigerio è convinto di riuscire a riconfermare la vittoria a Berna sul circuito del Bremgarten: la moto sembra perfetta e i corridori preparati.
La gara si svolge durante una splendida giornata di sole, ma il sole, su una pista tracciata in un bosco secolare, può essere traditore. Frigerio esce di strada, probabilmente abbagliato, all’altezza della cosiddetta curva Tenni. Riesce ad evitare la prima pianta, la seconda, e forse la terza, ma inevitabilmente finisce contro una delle successive.
Probabilmente Ercole si sarebbe potuto salvare, ma ha tentato fino all’ultimo di dominare la moto pensando al compagno incastrato nel carrozzino.
Ricotti si salva, anche se perde una gamba e per Ercole Frigerio non c’è nulla da fare.
Ercole Frigerio passò tutta la sua vita alla Gilera e per la Gilera diede la vita.
Era l’antitesi del divo: era il pilota che raramente non finiva una gara, che raramente usciva di strada, non desisteva mai nel tentare il tutto per tutto. E’ stato senza dubbio un campione: non appariscente, ma veramente grande.